Dalla funivia alla cima e ritorno sul ghiacciaio

La Marmolada è con i suoi 3343 m la montagna più alta delle Dolomiti italiane. È anche l'unico delle Dolomiti ad essere ricoperto di ghiacciai. La salita più semplice è in funivia dal Lago di Fedaia.
Descrizione del percorso
Dal Lago di Fedaia 2000m vi porteremo in funivia (più simile a un recinto di ferro per un massimo di due persone) al casolare Pian dei Fiacconi 2600m, quindi vi aiuteremo molto con il dislivello. La funivia costa 15 euro andata e ritorno. Dalla stazione a monte della funivia si prosegue in discesa fino al bivio in direzione della Marmolada. Da qui si scende ulteriormente per raggiungere la roccia, dietro la quale si attende una salita su terreno pietroso e nevaio fino alla sella. Il campo di neve è falciato sul ghiaccio, i gatti sono adatti. Camminiamo sotto la sella dove inizia la ferrata. Eccoci completamente attrezzati, rispetto all'atto precedente. La ferrata è mite alla sella, tranne un tratto più arioso, quando abbiamo poco spazio per le gambe, altrimenti la pendenza scende quasi in verticale. Un'altra strada dal rifugio Contrin si collega in sella. Il terreno cambia rapidamente dalla sella, calpestiamo i ferri su una roccia liscia e in pochi istanti ci aspettano alcune scalette in ripido pendio. Le scale sono seguite da sezioni integrate con pioli di ferro per il fissaggio. La ferrata è ben assicurata, ma tutta la salita è abbastanza ariosa. La ferrata termina dietro una stretta forcella sotto la vetta e si prosegue lungo il nevaio. Il terreno non è più così ripido e la vetta è in vista. La Croce di Ferro e la rimessa di latta, che fungono da stallo con piccoli spuntini e un bivacco in caso di necessità, formano due punti di appoggio della vetta, dai quali si gode di belle vedute sui dintorni. Dal momento che non tutti nel gruppo hanno gatti, ci dividiamo in due gruppi. Quelli senza gatti scendono allo stesso modo, noi con i gatti proveremo la nostra strada attraverso il ghiacciaio. Inizialmente si scende direttamente dalla sommità del nevaio fino al punto dove inizia la ferrata, un B così leggero. La discesa è veloce e comoda grazie alla roccia asciutta. Su un ghiacciaio ricoperto da un notevole strato di neve, indossiamo i gatti e ci dirigiamo velocemente lungo il marciapiede lastricato. Superiamo tre fessure ben visibili, l'ultima delle quali è larga circa 1 m, la saltiamo e scendiamo per una ripida discesa, dove il ghiacciaio si è notevolmente sciolto. Qui i gatti lavorano al 100%. Dal ghiacciaio partono numerosi sentieri per raggiungere il rifugio e la funivia. Beh, probabilmente ci siamo incontrati da qualche parte, quindi impazziamo. Il terreno non è particolarmente difficile, devi solo andare avanti. Inseguiamo la funivia così, e in fondo aspettiamo gli amici che hanno più tempo e sanno che non potranno prendere la funivia.

Funivia
Salire sulla funivia
Lago Fedaia
Vista dalla funivia


Leggera discesa
Nel tragitto dal bivio sotto la funivia scendiamo per raggiungere la roccia dietro la quale stiamo salendo in sella
Dietro la roccia
Dietro la roccia entriamo in sella sul campo innevato


Sotto la sella
Sezione più ariosa sotto la sella

Dalla sella
Imbarco su uno dei tratti interessanti della ferrata

Su
Le scale si alternano a pioli e stupa

Su
Stupa sulla roccia
Visualizza
Circa a metà della salita è un luogo per rilassarsi con vista

Posto a sedere
Sotto la cima c'è la sella e dietro di essa il termine della ferrata

Superiore
Panorama superiore

Sassolungo
A ovest, il massiccio del Sassolungo si vanta magnificamente

Discesa
Ci spostiamo attraverso il nevaio fino alla ferrata che porta al ghiacciaio


Ferrata
Ferrata che porta ad un ghiacciaio

Ferrata
Ferrata al ghiacciaio
Piz Boè
Massiccio del Piz Boe

Crepe
L'ultima delle tre fessure del ghiacciaio, questa era la più grande

Ghiacciaio
L'ultimo e più ripido tratto del ghiacciaio e poi basta camminare fino alla funivia
