Tempio di legno e vecchio cimitero ebraico
Il piccolo villaggio di Poloniny vanta una chiesa greco-cattolica in legno di San Michele Arcangelo e un vecchio cimitero ebraico. Dall'adiacente villaggio di Runina è possibile fare delle belle escursioni lungo il Parco Nazionale di Poloniny.
Chiesa greco-cattolica in legno
Il monumento più importante del paese è la Chiesa greco-cattolica in legno di San Michele Arcangelo, menzionata per la prima volta nel 1680 con annesso un imponente cimitero di soldati della prima guerra mondiale. È un edificio di tronchi di tre stanze con una sola torre. È interessante notare che la chiesa fu trasferita in questo luogo dalla parte bassa del paese nel 1780.
Giro interno
L'iconostasi a cinque file, risalente alla metà del XVIII secolo, eccelle nei colori ed è una delle più belle della zona di Zemplín. Una visita dell'interno della chiesa può essere organizzata con la signora Pelová al telefono +421 910 343 770. L'atmosfera unica del tour notturno può essere organizzata con il signor Kireš + 421 904 738 354
Ruteno
Nel mezzo del villaggio c'è un memoriale a un nativo locale Alexander Duchnovich (ruteno Alexander Dukhnovich), che era un risvegliatore nazionale ruteno, scrittore, pedagogo e sacerdote greco-cattolico. È l'autore delle parole dell'inno ruteno e a lui è intitolato il Teatro ruteno di Prešov. È possibile conoscere il ruteno nel dizionario ruteno-slovacco all'aperto. Oltre alle parole tipiche di questa regione, è possibile leggere alcuni detti ruteni.
Vecchio Cimitero Ebraico
Ad est della nuova chiesa greco-cattolica di S. Peter Paul è un antico cimitero ebraico con una staccionata in pietra, che ha conservato 60 lapidi, in parte ricche. Il cimitero, insieme ai resti della casa di preghiera, è stato inserito nell'elenco dei monumenti culturali nazionali della Slovacchia. All'inizio della guerra nel villaggio vivevano 60 persone di origine ebraica. Nel marzo 1944 furono tutti portati nei campi di concentramento in Germania, dove morirono. Solo una donna, che si è trasferita in Svezia dopo la guerra, è sopravvissuta all'Olocausto.
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